Buskers Deaf, performance artistica a Ferrara

Angela Bombardi - Buskers Festival Ferrara

Buskers Deaf, performance artistica a Ferrara

Buskers Deaf significa letteralmente “Artisti di strada Sordi” e si tratta di un progetto nato da un’idea di Maurizio Scarpa e dei dirigenti dell’Associazione Aidus (Associazione per l’Integrazione Di Udenti e Sordi) di Ferrara.

Dal 2017 questa manifestazione si svolge ogni anno all’interno del Ferrara Buskers Festival, un evento di riferimento mondiale sugli artisti di strada.

Conoscete già i Buskers Deaf? – Buskers Festival

Il Ferrara Buskers Festival si tiene da oltre 30 anni e finora si sono esibiti quasi 9mila artisti in arrivo da tutto il mondo!

L’atmosfera è magica, perché la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto, dove si respirano arte e improvvisazione, grazie alle performance artistiche che si tengono nelle strade e nelle piazze del centro.

Quest’anno l’appuntamento è il 26 di agosto dalle 19 nel Parco Massari di Ferrara, ma prima di raccontarvi la performance che farò durante l’evento, vorrei spiegarvi con cura il mondo dei Buskers Deaf.

L’arte dei Buskers Deaf – Buskers Festival

Una domanda che può nascere spontanea è:

Cos’hanno di diverso gli artisti di strada sordi da quelli udenti?

La risposta è tutto e niente, infatti il progetto é nato proprio per sottolineare questo.

L’artista sordo ha alle spalle esperienze di vita particolari, un singolare modo di “ascoltare” il mondo, o anche, in alcuni casi, una cultura e lingua diverse (la Lingua dei Segni). 

Questo bagaglio culturale e il particolare modo di percepire il mondo circostante, hanno infatti riflessioni inevitabili sul proprio operato artistico.

Ma, in fin dei conti, l’arte di buskers sordi e l’arte di buskers udenti non hanno niente di diverso, perché ogni persona al mondo è diversa dall’altra, ma uguale allo stesso tempo, ovvero é unica. 

Ecco perché questo progetto é all’insegna dell’uguaglianza e dell’integrazione.

Ora che ho brevemente spiegato chi sono gli Artisti di Strada Sordi, i Buskers Deaf, vi racconto quali sono gli obiettivi che si pone l’Associazione Aidus che ha fatto nascere questo gruppo e le peculiarità di questi artisti.

Il messaggio al mondo dei Buskers Deaf

I Buskers Deaf nascono con l’obiettivo di mostrare al mondo che un artista può essere tale a prescindere dalle proprie caratteristiche sensoriali, e che l’arte abbatte ogni barriera.

Per questo il gruppo dei Buskers Deaf si inserisce appositamente in un contesto costituito prevalentemente da udenti, sensibilizzando la società sulle uguali possibilità di tutte le persone.

Inoltre, questa é l’occasione per molti artisti sordi di mostrarsi al mondo senza paura delle barriere comunicative, in quanto l’associazione ha creato una rete di sostegno e di collaborazione che ne garantisce il superamento.

Non mancano quindi anche interpreti di Lingua dei Segni e vi è una forte collaborazione fra sordi segnanti, sordi oralisti e udenti. Come dice l’Associazione Aidus per l’inclusione di udenti e sordi:

Le differenti abilità che l’individuo sordo sviluppa rappresentano una fonte eccellente per i diversi ambiti artistici. Maggiore sensibilità visiva, spiccata mimica ed espressività fisica: tutti strumenti maturati nel tempo come principali metodi per comunicare.

Eppure, spesso la differenza con l’udente é sottile da cogliere a un primo sguardo; come dice Serena Longo, interprete di Lis (Lingua Italiana dei Segni) e vice presidente Aidus:

Camminare per le vie affollate e ritrovarsi ad apprezzare la performance di un artista. Senza sapere se sia sordo o udente. Questa è la vera inclusione.

Alle scorse edizioni dei Buskers Deaf hanno partecipato attori, mimi, clown, ballerini, pianisti, maghi, pittori, disegnatori, skater acrobatici. Nel 2019 sono stata chiamata a partecipare anche io, portando le mie opere in mostra. 

Per quest’anno ho in serbo un progetto di cui vi parlerò fra poche righe.

Appuntamento il 26 agosto a Ferrara per il Buskers Festival 

Buskers Deaf a Ferrara

Ve lo avevo anticipato in questo articolo dedicato a Beethoven: il 26 di agosto nel Parco Massari di Ferrara farò una performance artistica con Daniele Gambini.

Daniele ha una sordità media bilaterale dalla nascita e all’età di 11 anni ha cominciato a studiare musica e pianoforte senza le protesi acustiche. 

Per sopperire alla mancanza uditiva attuava diverse strategie di ascolto, ma grazie al potere della musica e alla volontà di suonare insieme agli altri, ha ripreso a metterle. 

Nelson Mandela diceva che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la capacità di vincerla e Daniele in quel momento ha cominciato a superare i blocchi dovuti alla sordità.

Non solo, perché oggi Daniele lavora come insegnante di sostegno agli alunni con disabilità nelle scuole secondarie di primo grado, è musicista, compositore e ha realizzato diversi album e concerti.

Io e Daniele ci siamo conosciuti l’anno scorso, durante una sua performance al Chiostro di Ferrara e in quella circostanza mi ha chiesto di collaborare insieme.

Ora è passato un anno e ad agosto, in occasione del Buskers Festival, faremo una performance artistica sul tema della solitudine, che ha lo scopo di mandare al pubblico un messaggio forte e positivo.

La solitudine è stata per noi un’esperienza legata alla nostra sordità, un’esperienza negativa che siamo riusciti a trasformare in positiva, soprattutto grazie all’arte, che ci insegnato che dovevamo accettarci così come siamo.

Tutti possono vivere questo percorso e tutti possono riuscire, anche quando sembra impossibile, e speriamo che la performance di Ferrara sia un’occasione per comunicare questo messaggio al mondo.

Nel corso dell’evento ci nutriremo uno dell’arte dell’altro, perché io ‘guiderò’ Daniele con i miei movimenti mentre dipingo un quadro in circa 20 minuti.

E mentre Daniele mi guarderà muovermi e dipingere, mi ‘assorbirà’ anche a livello emozionale, oltre che ritmico e armonico, trasformando tutto in musica e accompagnando la mia creazione.

A mia volta, sarò trasportata dalla melodia di Daniele che enfatizzerà i miei sentimenti e le mie emozioni.

Anche se non dovessi sentirla chiaramente, perché l’ambiente può essere dispersivo e pieno di rumori di fondo, sarò comunque sostenuta dalla presenza del suo ritmo e delle sue vibrazioni.

L’ingrediente speciale della performance sarà l’improvvisazione; anche perché questa sarà la prima volta che ci incontriamo dal vivo, per rappresentare quello che finora è solo nelle nostre idee…

Vi aspetto!

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