Progetto sordità

Visualizzazione di 1-12 di 15 risultati

    • Straordinaria Percezione della Comunicazione

      725.00

      Colori acrilici metallizzati su tela
      cm 70 x 100
      2015

      La sordità è un handicap “invisibile”. Per un sordo, stare al passo con una società basata in gran parte sul suono è molto difficile. Spesso, un sordo finisce isolato nonostante i suoi sforzi per integrarsi. Spesso basterebbe solo un piccolo sforzo da parte delle persone udenti, ma questo succede raramente, perché la sordità non è capita, principalmente perché non è “vista”, è “invisibile”, e non è percepibile. Nessuno capisce solo guardandola, se una persona è sorda; nessuno capisce dall’esterno che livello di sordità abbia una persona sorda, che suoni senta meglio rispetto ad altri.
      L’opera raffigura un uomo con il vuoto al posto dell’orecchio, l’orecchio invisibile che simboleggia la sordità invisibile. L’uomo è immerso in un luogo di rumore e confusione; la sua attenzione viene richiamata attraverso il contatto fisico, da una mano di donna appoggiata sulla sua spalla, e che si trova nella stessa posizione dello spettatore. L’uomo si volta fissando con attenzione in direzione della donna-e quindi dello spettatore, utilizzando solo gli occhi per comprendere. La percezione del suono e dell’ascolto è quindi posta su un piano sensoriale visivo e fisico.
      I colori utilizzati sono il nero, argento, il rame iridescente e l’arancio iridescente.

    • Ritrovarsi

      480.00

      Colori acrilici metallizzati su tela
      cm 40×60
      settembre 2016

      “Ritrovarsi”, rappresenta un punto di arrivo dopo una lunga ricerca interiore, durata anni, espressa tramite l’arte; il punto in cui si trovano le risposte ai dubbi e la sicurezza in sé stessi, la serenità dopo l’inquietudine; accettare l’handicap e sentirlo parte indispensabile della propria identità, tanto da non volere rinunciarci, sapere di essere semplicemente diversi, di essere unici nella propria diversità, essere orgogliosi di essere sé stessi.
      Il quadro è una rivisitazione di “Autoritratto”, il primo quadro realizzato dall’artista sulla tematica della sordità.
      È realizzato con colori acrilici oro ricco e argento, bianco e nero.

    • Parole

      360.00

      Questo quadro rappresenta la difficoltà di comprendere le parole attraverso la lettura labiale: le parole sono in movimento, scorrono veloci e non si fermano; è difficile metterle a fuoco. Bisogna fissarle, rincorrerle, decodificarle. Le labbra si muovono veloci, ognuna in modo diverso, le voci hanno timbriche più o meno chiare, le teste scuotono, annuiscono, si spostano, si girano. Le conversazioni si sovrappongono, le labbra sfuggono; occorre ricostruire mentalmente le parole mancanti.

      Questa bocca è stata dipinta volutamente dall’artista in modo che si intravedesse senza chiarezza. È tratta da una fotografia scattata dall’artista ad una persona mentre parlava.
      Sono stati utilizzati due colori, l’oro ricco e il nero metallizzato; una bocca che appare come una scia sfuocata e cupa.

    • Senza titolo

      355.00

      Tecnica mista su carta
      cm 30,3 x 39,5 – Il foglio misura cm 32 x 41
      2015

      Questo quadro è un’omaggio alla Lis, la Lingua Italiana dei Segni. Rappresenta una mano di donna in bianco e nero, protesa a lanciare energia: da ogni dito viene proiettato un raggio di energia colorato; per associazione con la scia degli aerei, l’artista ha collocato al termine di questi raggi delle sagome di aerei simili alle Frecce Tricolori,  richiamandone la potenza e la capacità tecnica e creativa di levarsi in volo disegnando acrobazie nell’aria, così come le mani di chi utilizza questa lingua.
      Il dipinto è realizzato su carta Canson Acrylic. Lo sfondo è dipinto con acrilico oro ricco, ogni raggio di un colore metallizzato diverso; da sinistra verso destra: violetto blu iridescente, rosso blu iridescente, arancio giallo iridescente, verde giallo iridescente, blu verde iridescente. Gli aerei sono dipinti con acrilico nero, mentre la mano è realizzata a carboncino.

    • Urlo silenzioso

      355.00

      Monotipo
      cm 44 x 29,5 – foglio cm 50 x 34
      2009

      Rivisitazione dell’”Urlo silenzioso” ad acquaforte e acquatinta.
      Un uomo urla con forza nell’orecchio di un altro uomo che non reagisce minimamente, come se non sentisse nulla, lo sguardo è fisso nel vuoto quasi a non accorgersi della persona accanto a lui. Quest’opera vuole raffigurare la frustrazione e la paura da parte dei familiari di persone sorde di non riuscire ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, il dispiacere di essere impotenti, i mondi separati sul quale vivono vicini ma distanti i sordi e gli udenti. Tratto da una fotografia dell’artista.

    • Parole-Voci

      355.00

      Acrilico su tela
      cm 40 x 30
      febbraio 2016

      Questo quadro vuole mettere lo spettatore in condizione di immedesimarsi nell’impegno visivo che richiede la decifrazione delle parole per una persona sorda che utilizza la lettura labiale. Le scritte compongono un fermo immagine di una bocca durante l’azione del parlato e riassumono ciò che le labbra hanno la capacità di trasmettere: le parole, la voce; di conseguenza la comunicazione. La lettura labiale è uno dei mezzi indispensabili per arrivare all’integrazione sociale per le persone sorde.
      Le scritte sono realizzate con oro ricco e arancio iridescente su fondo oro ricoperto di nero.

    • Urlo silenzioso

      335.00

      Acquaforte e acquatinta
      cm 34 x 24,5 – Il foglio misura cm 49,5 x 34,2
      2010

      Un uomo urla con forza nell’orecchio di un altro uomo che non reagisce minimamente, come se non sentisse nulla, lo sguardo è fisso nel vuoto quasi a non accorgersi della persona accanto a lui. Quest’opera vuole raffigurare la frustrazione e la paura da parte dei familiari di persone sorde di non riuscire ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, il dispiacere di essere impotenti, i mondi separati sul quale vivono vicini ma distanti i sordi e gli udenti. Tratto da una fotografia dell’artista.
      La lastra di zinco è stata lavorata utilizzando entrambe le tecniche incisorie dell’acquaforte e dell’acquatinta, attraverso un processo lungo e delicato.
      Di questa stampa non è stata realizzata la tiratura, per desiderio dell’artista di renderla un’opera unica. Questa è una Prova d’Autore. Esiste solo un’altra Prova d’Autore oltre alla copia in foto.

    • Allo Specchio

      335.00

      Incisione: acquaforte e acquatinta
      cm 24,8 x 34,1 – Il foglio misura cm 50 x 34,8
      2009

      Acquaforte e acquatinta sono due tecniche calcografiche antiche che comportano molti passaggi di lavorazione. In questa opera sono state utilizzate entrambe le tecniche.
      Questa incisione è tratta da un autoscatto analogico che raffigura l’artista riflessa in uno specchio mentre si osserva. L’opera descrive una fase della ricerca interiore dell’artista, in cui tante domande sul proprio sé e il proprio handicap ancora restano senza risposta. Al centro dell’inquadratura si nota la presenza dell’apparecchio acustico nell’orecchio.
      Solitamente con le lastre incise si possono ottenere delle tirature; l’artista in questo caso ha scelto di non proseguire con la tiratura e rendere questa stampa (definita “Prova d’Autore”) un’opera unica: esistono altre 3 Prove d’Autore, ognuna leggermente differente dall’altra.

    • Autoritratto

      285.00

      Monotipo
      cm 28,5 x 25 – Il foglio misura cm 34,8 x 50
      2010

      Questa stampa è un autoritratto; fa parte del progetto “Io vedo il suono”, e lo stesso soggetto è stato rivisitato e realizzato anche in tele pittoriche negli anni successivi (“Autoritratto” e “Ritrovarsi”); la matrice è stata realizzata dipingendo con inchiostro direttamente su una lastra di plexiglas e poi il disegno è stato trasferito su un foglio umido con la pressione di un torchio. Questa tecnica permette di realizzare un solo pezzo unico, massimo due, poiché dopo il primo passaggio l’inchiostro si “scarica”; l’artista ha realizzato due stampe dalla stessa matrice che creano effetti diversi: quella in questa pagina è la seconda stampa, il cui effetto tenue ricorda la visione lontana di un sogno o di un ricordo; la prima stampa (Autoritratto Monotipo 1) ha chiaroscuri molto più evidenti.

    • Autoritratto

      285.00

      Monotipo
      cm 28,5 x 24,8 – Il foglio misura cm 35 x 50
      2010

      Questa stampa è un autoritratto; fa parte del progetto “Io vedo il suono” e lo stesso soggetto è stato rivisitato e realizzato anche in due tele pittoriche negli anni successivi (“Autoritratto” e “Ritrovarsi”); la matrice è stata realizzata dipingendo con inchiostro direttamente su una lastra di plexiglas e poi il disegno è stato trasferito su un foglio umido con la pressione di un torchio. Questa tecnica permette di realizzare un solo pezzo unico, massimo due, poiché dopo il primo passaggio l’inchiostro si “scarica”. L’artista ha realizzato due stampe dalla stessa matrice che creano effetti diversi: questa è la prima stampa, ha chiaroscuri molto evidenti; la seconda (Autoritratto Monotipo 2) è caratterizzata da un effetto più tenue.

    • Autoritratto

      Monotipo
      cm 25 x 28,5 – Il foglio misura cm 35 x 50
      2010

      Questa stampa è un autoritratto; fa parte del progetto “Io vedo il suono”, e lo stesso soggetto è stato rivisitato e realizzato anche in due tele pittoriche negli anni successivi (“Autoritratto” e “Ritrovarsi”). La matrice è stata realizzata dipingendo con inchiostro direttamente su una lastra di plexiglas e poi il disegno è stato trasferito su un foglio umido con la pressione di un torchio. Questa tecnica permette di realizzare un solo pezzo unico, massimo due, poiché dopo il primo passaggio l’inchiostro si “scarica”; di questo soggetto sono state realizzate due stampe.

    • Autoritratto

      Colori acrilici metallizzati miscelati a colori acrilici, su tavola preparata con gel e sabbia.
      cm 60 x 80
      2011 collezione privata dell’artista

      È il primo dipinto dell’artista, frutto di un lungo percorso interiore terminato con l’accettazione incondizionata della propria caratteristica. Una disabilità che diventa una peculiarità, un tratto di unicità e di bellezza. La rappresentazione della protesi, eleva l’oggetto e lo rende parte integrante dell’identità dell’autrice.
      A suggellare il percorso intrapreso il soggetto viene ripreso nel quadro “Ritrovarsi” nel 2016.
      Il quadro è realizzato con 5 colori: bianco di titanio, nero, marrone bruno Van Dyck, oro ricco, ocra gialla.

    Start typing and press Enter to search

    Shopping Cart

    Nessun prodotto nel carrello.